Assistenza farmaceutica, dal Fsn ai tetti: cosa è cambiato, cosa cambierà
Nel 2023 la quota parte di Fondo sanitario nazionale (Fsn) dedicata alla spesa farmaceutica assorbe il 15,15% del totale. Tale percentuale è così suddivisa: il 7% è destinato alla spesa convenzionata (c.d. tetto della convenzionata) e l’8,15% è destinato agli acquisti diretti (c.d. tetto degli acquisti diretti).
Vi è inoltre un ulteriore fondo aggiuntivo con una dotazione di 1,2 miliardi, destinato ai farmaci innovativi (in caso di farmaci con più indicazioni l’accesso al fondo è riservato solo alle indicazioni innovative).
A normativa vigente i due tetti nazionali non sono "comunicanti": ciò fa sì che eventuali risorse non spese dalla convenzionata non possono essere utilizzate per compensare un eventuale sfondamento della spesa dagli acquisti diretti. Il risultato netto è che, se uno dei due tetti non sfonda non si dispone del complesso delle risorse complessive programmate (corrispondenti al 15,15% del Fsn nel 2023).
La suddivisione dei comparti di spesa farmaceutica è stata riformata nel 2017. Da allora si è sempre registrato avanzo di risorse non spese nel canale della convenzionata e sfondamento del tetto nel canale degli acquisti diretti, con conseguente attivazione della procedura di ripiano dello sfondamento (c.d. payback farmaceutico). Lo storico degli "avanzi" e degli "sfondamenti" è riportato nella tabella 1: nel 2022 si è registrato un avanzo di risorse non spese nella convenzionata di 706 milioni e uno sfondamento degli acquisti diretti di oltre 2,5 miliardi di euro. La spesa convenzionata è praticamente stabile (ultimi 3 anni), mentre gli acquisti diretti continuano a far registrare variazioni positive anno su anno (il tasso medio di crescita annuale è di +5,8%, ultimi 3 anni). Lo sfondamento degli acquisti diretti è stabile (tasso medio di crescita ultimi 3 anni pari a -0,5%) mentre l’avanzo delle risorse non spese nel canale della convenzionata registra un tasso medio di crescita pari a +11,4%.